Lista Civica La Piazza

 

inceneritore-gerbido-11

La Lista Civica la Piazza aderisce alla manifestazione di sabato 11 maggio 2013 indetta dal Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino.

 

L’inceneritore del Gerbido è entrato in funzione venerdi 19 aprile 2013 nel silenzio delle istituzioni e dei mezzi di informazione.

Questo è solo l’ultimo di una serie di fatti che pongono seri dubbi sulla trasparenza nella gestione e controllo dell’impianto, nonché sulla correttezza e sulla pluralità delle informazioni alla cittadinanza circa le ricadute sanitarie ed ambientali.

Il 25 Luglio 2012 il Comune di Torino ha privatizzato TRM S.p.A., dismettendo una quota pari all'80% della propria partecipazione nella società.

La raccolta differenziata è ferma al 49% per mancanza di fondi, contro il 65% richiesto a livello europeo entro il 31 dicembre 2012. Nonostante le ripetute dichiarazioni, è evidente il conflitto tra l’interesse a bruciare rifiuti per l’intera quantità autorizzata (421.000 tonn/anno) e la necessità di procedere verso l’obiettivo di legge del 65%.

Le prescrizioni indicate nelle autorizzazioni non sono state rispettate, anzi: la Servizi Industriali, che doveva essere rilocalizzata, ha vinto il bando per lo smaltimento delle polveri e delle ceneri residue della combustione.

Il bianco ambientale (monitoraggio ante operam) risale ormai al 2007. E’ attualmente in corso un aggiornamento da parte di ARPA circa le deposizioni atmosferiche totali, che dovrebbe concludersi entro il 2013 (quindi ad impianto già funzionante).

E’ previsto l’avvio di un piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione a carico di TRM, che sta però contestando il budget da destinare a tale attività. E’ notizia di questi giorni che gli enti locali intendono dirottare sul piano di sorveglianza sanitaria (a carico di TRM privata) i fondi (pubblici) destinati alle compensazioni.

La connessione dell’impianto allo scalo ferroviario, che faceva parte del progetto e che avrebbe sgravato la zona dai camion per il trasporto dei rifiuti (circa 120 al giorno), è stata sospesa su proposta di TRM nonostante il parere contrario del Comitato Locale di Controllo.

Infine il nuovo contratto di servizio tra TRM privata e ATO-R prevede che:

- tutti i rifiuti dell’A-TOR andranno obbligatoriamente conferiti nell’inceneritore: nessuna possibilità di recapitarli altrove o di sperimentare procedure di minor impatto. Per tutta la durata del contratto di affidamento, pari a 20 anni, nessuno tra i Comuni interessati potrà inoltre avviare politiche per lo smaltimento dei rifiuti diverse da quelle dell’incenerimento;

- il “corrispettivo di conferimento” (la tassa per i cittadini) viene adeguato ad una serie di eventi “determinanti la perdita dell’equilibrio economico e finanziario di TRM”: “maggiori costi” o “minori

incassi” saranno scaricati sugli utenti.

Così avverrà anche per i costi di bonifica e per eventuali risarcimenti danni sanciti dall’autorità giudiziaria pari o inferiori a 5 milioni di euro: pagheranno i cittadini. E se i danni supereranno tale cifra TRM potrà recedere unilateralmente dal contratto qualora in 180 giorni non si trovasse il modo di salvare l’equilibrio economico e finanziario della società;

- non è previsto alcun obbligo di pubblicare on line i dati relativi alle emissioni dell'inceneritore, come non è previsto alcun obbligo a rendere conto delle quantità, tossicità e destinazione delle ceneri prodotte.

 

A fronte di tutto quanto sopra esposto la lista civica La Piazza:

a) ritiene che le scelte operate dagli enti preposti vadano in direzione contraria alla tutela dei cittadini dai punti di vista della trasparenza e del controllo dell’impianto;

b) esprime il proprio totale dissenso nei confronti della condotta tenuta dall’amministrazione comunale di Torino che, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale, ha affidato ai privati l’80% delle quote azionarie di TRM S.p.A.;

c) ribadisce la fondamentale importanza dell’estensione della raccolta differenziata “porta-a-porta” a tutta la città e chiede quindi con forza che il Comune si impegni in tal senso e precisi gli obiettivi ed i tempi di tale progetto

d) chiede che venga data soluzione alle numerose questioni e criticità non ancora risolte, nonchè che le istituzioni tengano fede a tutti gli impegni presi.

 

Con queste motivazioni la Piazza aderisce alla manifestazione di sabato 11 maggio 2013.

 




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