Da molto tempo si riscontra un
consistente abbandono delle politiche sanitarie pubbliche in favore del privato
e il pubblico sta perdendo l’esperienza nei servizi che consentirebbe di
esercitare il controllo sulle attività private. I cittadini sono spesso rassegnati di fronte alle crescenti difficoltà per ottenere percorsi di cura armonici e tempestivi oltre che economicamente accessibili anche alle fasce più deboli. Tra i diversi problemi, è molto sentita la contrazione di posti convenzionati nelle R.S.A. e anche il servizio di Attività di cura extra-ospedaliera successiva alla dimissione o necessaria per rispondere a particolari situazioni clinico-assistenziali - CAVS , ora denominate anche “Ospedali di Comunità” – presenta grandi criticità.
La Piazza ha iniziato ad interessarsi di sanità territoriale
in seguito alla notizia, di poco più di un anno fa, che presso il presidio
sanitario “Valletta” di via Farinelli si sarebbe dismesso il servizio
residenziale per non autosufficienti, per far posto ad altri innovativi servizi
previsti dai programmi governativi e regionali (Casa di Comunità, Ospedale di
Comunità, Punto Unico di Accesso,...), accanto ad altri già presenti.
L’attuale quadro normativo della
sanità prevede che vengano presentati e discussi con gli amministratori locali
i Programmi delle Attività Territoriali (P.A.T.), con i quali vengono stabilite
le politiche sanitarie a livello di distretto (il nostro è il sudovest e
comprende il territorio delle Circoscrizioni 2 e 3) e il progetto per via
Farinelli dovrebbe essere compreso in questo atto, nel quale devono essere
esplicitate le risorse finanziarie e di personale, obiettivi, quadro dell’offerta
dei servizi ecc...
I cittadini nulla sanno di queste
prospettive.
Il nome dato ai servizi che
dovrebbero essere aperti nel nostro territorio (Case di Comunità, Ospedali di
Comunità) lascia intendere che c’è una comunità verso la quale questi
servizi sono orientati, che deve essere informata e consultata, nonché
coinvolta, come affermato anche nei documenti programmatici pubblici. “La
Casa di Comunità [...] costituisce un progetto di innovazione in cui la comunità
degli assistiti non è solo destinataria di servizi ma è parte attiva nella
valorizzazione delle competenze presenti all’interno della comunità stessa:
disegnando nuove soluzioni di servizio, contribuendo a costruire e organizzare
le opportunità di cui ha bisogno al fine di migliorare qualità della vita e del
territorio, rimettendo al centro dei propri valori le relazioni e la
condivisione.”
Per capirne di più, per informare i cittadini di cosa
abbiamo capito si stia muovendo nell’organizzazione della sanità, per prendere
insieme iniziative, abbiamo iniziato da un incontro pubblico con personale
della sanità (Medici di Medicina Generale, Medici che lavorano sulla continuità
ospedale territorio, infermieri) e associazioni impegnate nella difesa della
sanità pubblica
Nel corso della serata abbiamo
avuto occasione di ripercorrere la storia recente degli investimenti in sanità,
sempre più poveri, e di avere importanti contributi dai professionisti
invitati, che ringraziamo.
In particolare abbiamo sentito:
Ora La Piazza intende proseguire in questa azione, proporre la costituzione di un gruppo di lavoro che interloquisca con i responsabili politici e tecnici per conoscere quali progetti organizzativi ci sono per la nostra circoscrizione, portare il punto di vista ed i bisogni dei cittadini, cooperare per quanto possibile nella strutturazione della sanità territoriale, fare pressione per avere servizi accessibili, ecc...